Burnout sul lavoro: la situazione in Svizzera
Nel 2022 circa il 30 % delle persone attive in Svizzera ha dichiarato di sentirsi emotivamente esausto. Un dato allarmante che dimostra come l’esaurimento psicologico non sia più un’eccezione, bensì un fenomeno diffuso e in crescita. Le cause sono molteplici e individuali, ma alcuni fattori ricorrenti possono contribuire al burnout:
- Elevato carico di lavoro: troppe attività in tempi troppo ridotti generano stress e senso di sopraffazione.
- Recupero insufficiente: la reperibilità continua e la mancanza di pause impediscono la rigenerazione necessaria. Rilassarsi con regolarità è fondamentale per la salute mentale e fisica.
- Ruoli e aspettative poco chiari: compiti ambigui e obiettivi contraddittori creano insicurezza e stress.
- Mancanza di riconoscimento: la sensazione di non essere apprezzati nonostante l’impegno può portare a frustrazione ed esaurimento.
- Supporto carente: l’assenza di sostegno da parte di supervisori e colleghi peggiora la situazione.
Prevenzione del burnout: cosa possono fare i datori di lavoro
Proprio come i disturbi psicologici hanno molte cause, numerose sono anche le misure adottabili per prevenire il sovraccarico e il malessere. Una prevenzione efficace del burnout comprende:
- Promozione del work–life balance sano: orari flessibili e possibilità di smart working aiutano a conciliare lavoro e vita privata.
- Pause e momenti di recupero regolari: la reperibilità continua è logorante. I datori di lavoro devono garantire pause sufficienti e l’utilizzo completo di ferie e weekend.
- Comunicazione chiara: una comunicazione trasparente su obiettivi, compiti e aspettative riduce incertezza e stress.
- Riconoscimento e apprezzamento: un riconoscimento sincero stimola la motivazione e la soddisfazione.
- Offerte di supporto: corsi sulla gestione dello stress, promozione della salute aziendale e accesso a consulenze possono fare da prevenzione, aiutando i collaboratori a riconoscere i segnali precoci e ad ascoltare sé stessi.
Primi segnali e sintomi: come riconoscerli
Chi è in rischio burnout spesso manifesta cambiamenti comportamentali evidenti:
- Stanchezza cronica: esaurimento persistente nonostante un riposo adeguato.
- Calano le prestazioni: calo marcato di efficienza e creatività.
- Distanza emotiva: isolamento dai colleghi e mancanza di interesse per il lavoro.
- Disturbi fisici: mal di testa frequenti, dolori alla schiena o disturbi gastrointestinali.
La comunicazione è essenziale!
Se identifica segnali di burnout in un collaboratore, è fondamentale reagire con sensibilità e comprensione. Avvii un dialogo in un contesto di fiducia e identifichi possibili soluzioni preventive. Può incoraggiarlo a consultare un medico o assisterlo nella ricerca di un percorso terapeutico. È importante anche adattare le condizioni lavorative: una riduzione dell’orario o una riallocazione dei compiti possono alleviare subito la pressione. In ultima analisi, una forza lavoro sana e motivata è la base per il successo aziendale sostenibile.
In situazioni sensibili come la prevenzione del burnout, dedicare tempo al confronto e a soluzioni personalizzate è cruciale. Il software e‑recruiting di Refline libera risorse dalle incombenze amministrative, permettendole di concentrarsi su ciò che conta davvero: i suoi collaboratori.